Sardegna, contenuti digitali e web 2.0

Grazie all’assoluto interesse verso il progetto e alla contagiosa simpatia di Raimondo Mandis e Annalisa Diana, sono stato coinvolto in una serie di attività dal titolo “Tecnologie e Sviluppo per i contenuti digitali in Sardegna” organizzato da Sardegnaricerche, una struttura il cui scopo è fungere da consulenza sulle politiche della regione Sardegna relative a ricerca e innovazione tecnologica.

Primo step (o “misura” come si dice in questi progetti) è stato quello di partecipare ad una giornata di studi dal titolo “Contenuti digitali: una vera rivoluzione?“.

La location dei lavori è stata splendida: il Parco Tecnologico di Pula (in provincia di Cagliari), un vero e proprio Think Tank immerso in uno scenario che ricordava i monti di Twin Peaks.
La giornata è stata molto interessante e molto bella, grazie ad un parterre di tutto rispetto: Davide Ferri (CSP Torino), Luigi Perissich (Confindustria SIT), Andrea Granelli (Distretto audiovisivo ICT del Lazio), Gianluca Dettori (Fondatore Vitamic e DPixel), Michele Ficara Manganelli (Assodigitale), Fabrizio Meli (Tiscali Media Cagliari), il tutto introdotto da Francesco Marceschi (Direttore Sardegnaricerche) e Maurizio Agelli (Responsabile Digital Media Systems CRS4).

I lavori sono stati aperti dal sottoscritto al quale è stato chiesto di fare una introduzione al web 2.0 in chiave contenuti digitali.
Dato il tempo a mia disposizione (20 minuti), ho introdotto l’argomento usando una lista di parole chiave illustrate da una serie di grafici e immagini.
Il risultato lo vedete qui in basso.

Molto bello l’intervento di Davide Ferri (CSP Torino), il quale ha illustrato tutta una serie di mashup su cui si sta muovendo il CSP di Torino. Fra i vari progetti quelli che mi sono rimasti impressi sono stati eCSP Collab – un progetto che raccoglie una serie di strumenti opensource per il lavoro collaborativo – e Orso TV – una televisione user generated i cui contenuti sono relativi ad una comunità montana sarda.

Luigi Perissich (Confindustria SIT) ha invece illustrato i risultati della recente ricerca fatta sui contenuti digitali in Italia, uno strumento eccezionale per capire come si sta muovendo questo mercato nel nostro paese.

Andrea Granelli (Distretto audiovisivo ICT del Lazio) ha iniziato il suo intervento con una critica frontale alla “filosofia” del web 2.0, a cavallo dell’affermazione secondo cui l’uomo non vuole informazione ma storie e narrazioni (condivisibile anche se non vedo l’opposizione con la logica social media) è terminata con un rischio “pensiero unico” che sarebbe sotteso all’uso di wikipedia (meno condivisibile per quanto mi riguarda).
Molto belle e interessanti invece le riflessioni sul ruolo dei distretti tecnologici che dovrebbero essere strutture in cui testare le tecnologie verificandone l’usabilità, luoghi per finanziare l’immateriale e le idee creative oppure semplicemente per sviluppare progetti di riuso di brevetti già esistenti e “dimenticati”.

Il simpaticissimo Gianluca Dettori (Fondatore Vitamic e DPixel) invece ha portato la sua esperienza sia come fondatore di Vitaminic (progetto venduto poi a Buongiorno.it) che come socio imprenditore di DPixel, una società il cui scopo è aiutare le startup del web 2.0 a raccogliere i primi fondi per poi muoversi con le loro forze. Come si può immaginare ricco di aneddoti e di consigli a metà tra lo strategico e il buonsenso.

Come presidente di Assodigitale, Michele Ficara Manganelli invece aiutandosi con una frase presa da una intervista di Vinton Cerf sul Guardian, ha invece sottolineato come si stia avvicinando la fine della Tv come la conosciamo e con essa la fine del prime time, sostituito dalla voglia di partecipare (testimoniato dal successo di particolari siti per i contenuti digitali come i social network) e dalla sempre maggiore pervasività di tecnologie mobili come gli smart phone di ultima generazione (ovvero telefonini ma anche personal media center).

Dopodiché è toccato di nuovo al sottoscritto, in un ruolo un po’ più vicino alla sua competenza, ovvero il sociologo dei media digitali (in pratica quello che chiede alle persone perché usano la tecnologia). Per far questo ho presentato una lunga sequenza di slide in PowerPoint che avevano come scopo quello di illustrare che tra gli innovatori nell’uso di una tecnologia e coloro i quali l’adottano tardivamente c’è tutto un universo di sfumature rispetto alle quali è possibile lanciare servizi innovativi.
Se volete avere i dettagli, sempre qui in calce la presentazione completa.

Infine Fabrizio Meli (Tiscali Media Cagliari) ha illustrato per grandi linee un progetto per l’IPTV di Tiscali in cui la parte del leone viene fatta da un set top box che permette una particolare esperienza di navigazione fra i canali audiovisivi che internet mette a disposizione, con un modello molto curioso per la fruizione pubblicitaria (manco a dirlo basato sul profiling dell’utente)

In sintesi è stata una bella giornata, ricca di spunti di riflessione e di esperienze. Molto bella anche la partecipazione del pubblico, che ha fatto molte domande ai relatori. Bella anche la cena con cui ci siamo conosciuti fra noi relatori in bel clima di scambio e di voglia di condividere le proprie opinioni su un universo – quello dei contenuti digitali – che interessa (a diverso titolo) ognuno di noi, ma che non sappiamo bene ancora come mappare.

2 thoughts on “Sardegna, contenuti digitali e web 2.0

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *