Come usano i nostri parlamentari Facebook, Twitter e gli altri social media?

Sapete che molti dei nostri parlamentari sono su Facebook, Twitter e altri social media?
Ma cosa fanno in tali spazi? Come si comportano? Sono in grado di usarli oppure no?
Conoscono la Netiquette di questi spazi sociali?

Per rispondere a questa domanda, Sara Bentivegna – docente all’Università Sapienza di Roma – ha messo insieme un gruppo di studiosi (tra cui il sottoscritto) per svolgere una ricerca che fosse in grado di raccogliere e investigare il comportamento dei nostri parlamentari (deputati e senatori) su Facebook ed altri media digitali.

I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati il mese scorso da Franco Angeli.
Il libro si chiama Parlamento 2.0 Strategie di comunicazione politica in internet (quando si parla ai politici meglio essere didascalici) e studia la presenza dei politici sul web, sui blog, Facebook, Twitter, Youtube e sull’esperienza dell’e-parliament.

Ieri alla Fondazione Camera dei Deputati sono stati presentati i principali risultati della ricerca da parte della prof.ssa Bentivegna a cui ha fatto seguito una tavola rotonda che ha raccolto le riflessioni di alcuni politici piuttosto presenti online.

L’idea centrale è il concetto di Constituency: la definizione è piuttosto aerticolata.
Provo a spiegarla ad usum delphini .
La presenza dei parlamentari italiani sul web è frutto in prevalenza dell’attuale sistema elettorale che penalizza il rapporto col territorio e rafforza il rapporto con gli altri parlamentari compagni di partito e di coalizione.
In pratica se tu – elettore – non hai potere nello scegliere chi ti governa perchè non c’è un vero rapporto fra territorio/collegio elettorale e parlamentare, per quale motivo devo aprire un canale per parlare con te?
Meglio parlare di me all’opinione pubblica, ai giornalisti e agli opinion leader (veri o presunti).

L’ho messa giù un po’ dura, ma il senso – in buona sostanza – è questo.

Qui potete vedere le slide dell’intervento della prof.ssa Bentivegna e le pagine che illustrano i principali risultati della ricerca.


Sara Bentivegna: Sintesi Dell’Intervento Fondazione Camera Dei Deputati

Sono seguiti poi altri interventi fra cui ha spiccato quello di Pierluca Terzulli (Presidente Associazione Stampa Parlamentare), molto bello ricco di casi studio giornalistici che spiegavano il corto circuito fra social media e stampa: la lite Maroni/Reguzzoni via Facebook, la morte di Oscar Luigi Scalfaro anticipata da Twitter, La Twitter-reazione alla notizia della descrizione della manovra di Governo a Porta a Porta prima che in Parlamento da parte di Mario Monti, solo per citarne alcuni.

Poi Giuseppe Leone (Capo ufficio stampa, Camera dei Deputati) ha illustrato la complessità tecnica e organizzativa del sito della Camera (dietro i cui server ci sono i miei amici di Interact).

Interessante anche la tavola rotonda a cui hanno partecipato: Benedetto della Vedova, Roberto Maroni, Antonio Palmieri, Roberto Rao, Vincenzo Vita.

Roberto Rao (UDC) interviene a Democrazia 2.0: Parlamento, parlamentari e legge elettorale from De Poli WebTv on Vimeo.

La conversazione si è rapidamente polarizzata.
Da un lato i mediatori il cui senso degli interventi era questi strumenti sono importanti per un diverso modo di comunicare la politica (Della Vedova e Vita).
Dall’altro gli ostili del tipo meglio gli approcci micro (volantini e manifesti) o macro (radio) che permettono di dare consistenza verace alla politica piuttosto che messaggini digitali in cui devi scrivere “ahahah” per dire che sei ironico (Maroni).
Dall’altro ancora la nuova frontiera: Twitter serve per una politica di tipo nuovo, perchè è veloce, perchè sopperisce all’assenza di giornalisti esperti in cronaca parlamentare (Rao, citato più volte durante la conferenza come Twitstar dell’emiciclo).
C’era anche un convitato di pietra durante i vari interventi, mai citato esplicitamente, ma molto presente nei Tweet del convegno: Andrea Sarubbi, deus ex machina del progetto opencamera.

Per avere qualche dettaglio, consiglio di leggere il live twitting usando gli hashtag #parlamento2.0 oppure #parlamento2p0, sono delle fonti interessanti per saperne qualcosa di più.

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