La citizen science come modello culturale: componenti, piattaforme, case study

Qualche giorno fa (30 settembre 2012) sono stato ospite di Trieste Next, una kermesse di tre giorni su scienza, innovazione e tecnologia.
L’evento è stato molto interessante: la città di Trieste si è trasformata in un crogiolo di eventi, manifestazioni, incontri, dibattiti sul tema del rapporto fra conoscenza scientifica e futuro.

Grazie alla SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati), co-promotore del progetto, sono stato coinvolto in una interessante tavola rotonda dal rotonda dal titolo “Aperta, gratuita e collaborativa. La scienza tra innovazione digitale e intelligenza collettiva” in cui all’interno del contesto dell’Open Science ci siamo confrontati sul tema delle nuove forme di collaborazione scientifica e di partecipazione in ottica di civic engagement.

Ospiti della tavola rotonda

Il parterre era, come spesso in questi casi, di altissimo livello.
Cameron Neylon, PLOS (Public Library of Science), advocacy public director
Ilaria Capua,  Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie, Direttore dipartimento Scienze Biomediche Comparate (per intenderci: la ricercatrice che ha isolato il virus dell’aviaria H5N1 ed ha rilasciato i dati sperimentali in formato libero e aperto con immenso scorno dell’OMS)
Eugenio Santoro, Istituto Mario Negri Milano, responsabile laboratorio informatica medica
Katarzyna Szkuta, Tech4i2, analista politiche innovazione EU

con introduzione iniziale di Nico Pitrelli (SISSA, co-direttore Master Comunicazione della Scienza) e la moderazione di Massimo Sideri (Corriere della Sera).

Per quanto riguarda lo svolgimento del dibattito, in calce troverete una serie di appunti che ho preso durante l’incontro.
Necessariamente parziali dato che facevo parte della tavola rotonda e non sempre è stato facile appuntarsi le idee.

Il mio intervento

In basso invece troverete le slide del mio intervento.


In sintesi.
La citizen science è un fenomeno particolare della scienza open che ha tre componenti chiave: la community, la piattaforma, i processi innescati. Questo fa si che si siano sviluppate una serie di progetti e strumenti che rendono molto l’attività e il fervore delle idee di questo settore, sia come comunicazione della scienza, sia come nuovo strumento di raccolta dati (open data). Se andiamo a vedere i casi studio notiamo due cose: la pratica del crowdsourcing nella scienza è piuttosto datato (il caso delle bottiglie del 1914 usate per monitorare le correnti del mare del Nord), il fondersi di open science e scienza partecipata dei cittadini crea delle nuove istanze etico-politiche (il caso del progetto La Cura di Salvatore Iaconesi)

Appunti dal dibattito

PITRELLI

Internet è un nuovo ecosistema sociale che modifica profondamente l’impresa scientifica

Ci troviamo davanti ad una nuova rivoluzione scientifica

Internet e scienza: cambiamento drastico secondo i fautori dell’open science
Asse 1: nuovo modo per far comunicare gli scienziati
Asse 2: estrarre nuovi significati dai dati della scienza, big data, usando tecnologie digitali nuove
Asse 3: nuovo rapporto scienza società.

Una storia ottimistica della rivoluzione scientifica

L’open science è osteggiata dagli scienziati perché intacca interessi e tradizioni tipiche del sistema scienza. Paternità della scoperta, interessi economici, nuovi soggetti coinvolti nella ricerca, …

NEYLON

Il cliente di questo modello di business non è il governo, è ognuno di noi
Il prodotto sono i risultali della ricerca

Le reti cambiano qualitativamente le nostre capacità

Il progetto di Tim Gowers: non risolvere il problema ma proporre un nuovo metodo per risolvere problemi, la collaborazione di massa
27/01/2009
10/03/2009
Ê come la differenza tra spingere una macchina e guidare una macchina

Il successo anche grazie ad una piattaforma povera

Citizen science: il caso galaxy zoo

Punti chiave
1. Accedere alle risorse della scienza: dati e processi
2. Ridurre i diritti legali che proteggono i dati ( il caso dell’articolo PLOS riusato per la voce wikipedia)
3. La necessita dell’usabilità tecnica

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MODERAZIONE DI MASSIMO SIDERI
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CAPUA

Il mio laboratorio è stato il primo a isolare il virus h5N1 in Sudafrica nel periodo in cui stava diventando una pandemia. Quando l’OMS ci chiese di depositare il virus in un db ad accesso limitato solo per 15 laboratori mi rifiutai. Il virus poteva spazzare il 50% dell’umanità, lo inserii in GENbank e da li parti il dibattito sulla trasparenza dei dati.

Oggi è l’eccezione e non la norma il fatto di NON condividere i dati, ma esistono molti ricercatori che ancora sono restii a condividere i dati

SZKUTA

Quello che si cerca a livello di comunità europea è la possibilità di trasferire esperienze di open data, rendere i dati accessibili.

Progetti che coinvolgono: come migliorare il data storage, come cambiare i percorsi accademici

SANTORO (web 2.0 e medicina)

Ci sono pericoli quando il citizen science diventa un medico, i cittadini con le piattaforme di social networking scambiano informazioni relativi all’esperienza della malattia come supporto psicologico.

Il caso di Patientslikeme: fare ricerca su diverse migliaia di pazienti con malattie rare usando strumenti come studi osservazionali piuttosto che studi di laboratorio

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